5° libro
Stoner di John Edward Williams.
Incontro a casa di Marcella il 15 gennaio
Luciana Russo
questo libro mi è piaciuto molto. E' la storia banale di un professore d'inglese però l'autore ne ricava un capolavoro. Bellissimo all'inizio il sonetto di Shakespeare che segna l'epifania del protagonista. Ho trovato molto significative anche le pagine in cui Stoner cerca di arredare lo studio a sua somiglianza e le pagine in cui lui vive una dissociazione dalla realtà. Ma soprattutto sono belle le pagine della sua agonia in cui lui si accorge che, in fin dei conti, è quella la vita che avrebbe voluto avere.
Paolo Baroni
In definitiva è la storia di un uomo onesto, sensibile, rinuciatario, completamente disarmato di fronte all'arroganza degli altri.
Stoner è un eroe della modestia, un uomo mediocre, metodico, senza grandi qualità, ma la sua mitezza nasce dall’integrità e dalla passione e dimostra di essere consapevole di ciò che vuole diventare.
Siccome si capisce fin dall'inizio come andrà a finire, la forza di questa narrazione non sembra essere la vicenda, ma la capacità dell’autore di descrivere gli avvenimenti, i sentimenti, le emozioni in maniera tanto semplice e coinvolgete, con uno stile che definirei universale. Solo nei grandi romanzi russi si trovano simile esistenze dimesse e antieroiche che dimostrano che la grandezza dell’essere umano può nascondersi proprio nella coerenza e nella pacatezza.
Williams è uno scrittore capace di mostrare la psicologia dei protagonisti, il loro malessere esistenziale, i tormenti interiori, la frustrazione e l’infelicità.
I punti davvero memorabili del romanzo sono la descrizione della passione di Stoner per lo studio e il conseguente innamoramento per la letteratura inglese. Inoltre grandiosa è la descrizione che viene data dell’amore per la cultura e per letteratura in genere: ti fa venire voglia di rimetterti a studiare. Williams fa comprendere quanto sia inestimabile il valore della parola scritta e come possa dare luce all’animo umano, renderlo più grande, migliore.
Stoner è un eroe della modestia, un uomo mediocre, metodico, senza grandi qualità, ma la sua mitezza nasce dall’integrità e dalla passione e dimostra di essere consapevole di ciò che vuole diventare.
Siccome si capisce fin dall'inizio come andrà a finire, la forza di questa narrazione non sembra essere la vicenda, ma la capacità dell’autore di descrivere gli avvenimenti, i sentimenti, le emozioni in maniera tanto semplice e coinvolgete, con uno stile che definirei universale. Solo nei grandi romanzi russi si trovano simile esistenze dimesse e antieroiche che dimostrano che la grandezza dell’essere umano può nascondersi proprio nella coerenza e nella pacatezza.
Williams è uno scrittore capace di mostrare la psicologia dei protagonisti, il loro malessere esistenziale, i tormenti interiori, la frustrazione e l’infelicità.
I punti davvero memorabili del romanzo sono la descrizione della passione di Stoner per lo studio e il conseguente innamoramento per la letteratura inglese. Inoltre grandiosa è la descrizione che viene data dell’amore per la cultura e per letteratura in genere: ti fa venire voglia di rimetterti a studiare. Williams fa comprendere quanto sia inestimabile il valore della parola scritta e come possa dare luce all’animo umano, renderlo più grande, migliore.
Anita Matteelli
Stoner è uno dei libri che mi è piaciuto di più. Storia semplice scritta .divinamente, è l'amore e l'elogio della letteratura. John Williams ha disegnato con una scrittura chiara la personalità dei personaggi facendo trasparire la loro psicologia con una naturalezza rara. Mi ha preso molto ed il finale, particolarmente emozionante e commovente, mi ha molto toccato, per la pacata consapevolezza con cui ha utilizzato gli ultimi suoi momenti di vita per guardarsi dentro, mentre accarezzava con la tenerezza che si ha per un figlio, l'unico libro che ha scritto nella sua vita. Ha passato in rassegna il suo vissuto, ammettendo che è stato mediocre in quasi tutti i settori della sua vita, meno che per l'amore per la letteratura, deducendo che è per quella che la sua vita ha avuto un senso.Ha deciso di morire in solitudine, perché la morte non vuole compagnia...!
Carla Santini
E' un libro che va letto e riletto per apprezzare la profondità del messaggio che l'autore con semplicità contenuta ha saputo trasmettere
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