martedì 26 novembre 2013

Gruppo di lettura 2013-2014

3° libro

Magda Szabò, La porta. 


Martedì 26 Novembre a casa di Luciana





Luciana Russo

Ho letto questo libro diversi anni fa e sulle prime non mi aveva preso anzi la figura della governante mi faceva rabbia. L'ho lasciato per riprenderlo alcuni mesi dopo e mi ha completamente coinvolta. E' un libro che ha molti temi ma certamente è un libro sull'amore che può essere duro, silenzioso ma, per la protagonista, responsabile. Infatti Emerenc si prende cura di tutti anche dell'amica che ha deciso di togliersi la vita. Chi invece la tradisce volendo farle del bene è la sua padrona. Nell'intento di salvarla la lascia "smette di tenerle la mano" che è quello di cui tutti nei momenti difficili hanno bisogno. La padrona la vuole salvare ma a modo suo senza rispettare quella che è Emerenc e come ha condotto la sua vita. Emerenc è una persona dura, che non lascia trapelare niente, le sue ferite le tiene per se. Non è una persona di cultura ma resiste a tutti i cambiamenti politici con dignità come lei stessa afferma "nessun educatore" del popolo l'ha messa a tacere. La sua bontà le viene dal cuore, quella della sua padrona è prodotta dall'educazione dunque è voluta. Si potrebbe parlare a ore di questo libro di come è scritto, del tema politico che si sente sempre in sottofondo persino nella descrizione magistrale della distruzione della casa di Emernc che sparisce, i mobili si sgretolano non rimane niente come del resto non è rimasto niente dell'Ungheria di un tempo.


Paolo Baroni

Due personaggi vividi, mutevoli, ricchi, complessi: la prima grande e coerente, personificazione della dedizione e dell'amore per il prossimo ma anche laica persecutrice dell'ingiustizia e del disordine morale, l'altra insicura e contraddittoria, continuamente alla ricerca di un ruolo che nella metà del secolo scorso era impossibile da ottenere.Due facce opposte della figura affascinante, sfaccettata dell'essere femminile.

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