mercoledì 9 settembre 2009

Raccontare: da Il vecchio e il mare

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Il vecchio e il mare (titolo originale The Old Man and the Sea) è un romanzo dello scrittore statunitense Ernest Hemingway pubblicato per la prima volta sulla rivista Life nel 1952. Grazie a questo libro Hemingway riceverà il premio Pulitzer nell'anno 1953 e il premio Nobel nell'anno 1954

Prima pagina

« Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. Nei primi quaranta giorni lo aveva accompagnato un ragazzo di nome Manolo, ma dopo quaranta giorni passati senza che prendesse neanche un pesce, i genitori del ragazzo gli avevano detto che il vecchio era decisamente e definitivamente salao , che è la peggior forma di sfortuna, e il ragazzo aveva ubbidito andando in un'altra barca dove prese tre bei pesci nella prima settimana. Era triste per il ragazzo veder arrivare ogni giorno il vecchio con la barca vuota e scendeva sempre ad aiutarlo a trasportare o le lenze addugliate o la gaffa e la fiocina e la vela serrata all'albero. La vela era rattoppata con sacchi da farina e quand'era serrata pareva la bandiera di una sconfitta perenne[1] »


Il breve romanzo narra la storia di un vecchio pescatore, Santiago, e di un ragazzo, Manolo, al quale insegna a pescare e che gli trasmette la forza di ritornare a solcare il mare.

Santiago [modifica]
Santiago è il nome del vecchio pescatore: «Il vecchio era magro e scarno e aveva rughe profonde alla nuca. Sulle guance aveva le chiazze del cancro della pelle provocato dai riflessi del sole sul mare tropicale e le mani avevano cicatrici profonde, che gli erano venute trattenendo con le lenze i pesci pesanti». Tutti segnali di una vita dura e piena di sacrifici. Tutto in lui era vecchio, tranne i suoi occhi, che, nonostante il passare del tempo, erano rimasti azzurri come il mare. La sua lotta con il pesce, anche se non si concluderà a buon fine, affermerà il suo orgoglio e il suo coraggio, che sembravano già persi da tempo, ma anche la notevole forza che dimostrerà combattendo quasi a mani nude con i pescecani. Il fatto che della sua preda rimanga solo lo scheletro è una sconfitta relativa al piano economico, non a quello morale. Per il personaggio probabilmente lo scrittore s'ispirò al marinaio cubano Gregorio Fuentes, con cui stringeva rapporti di amicizia.

Manolo [modifica]
Manolo è un ragazzo che è stato accanto a Santiago fin da bambino; ma poi i suoi genitori l'hanno costretto a cercare lavoro altrove poiché tutti consideravano il vecchio, che non riusciva a pescare nulla da ottantaquattro giorni, molto sfortunato. Dunque Manolo si trasferisce in un'altra barca, ma non smette di far visita all'anziano, che ogni mattina parte al largo a pescare nonostante torni ogni volta con le reti vuote. Manolo è un personaggio molto importante perché sarà la speranza e il conforto del vecchio nei suoi momenti di solitudine.

La sirena è un "pesceMagoo" di oltre 5,5 metri, «con delle strisce color viola che la cingevano; e accanto a lei, nuotavano due remore grigie, che non si allontanavano mai». Nei suoi movimenti era calma e dava l'impressione al marinaio di avere una certa nobiltà d'animo, sembrava che, nonostante la situazione, avesse instaurato un rapporto di lealtà, quasi dignitoso. Forse addirittura sapeva che, con i suoi movimenti, avrebbe potuto uccidere il marinaio ma che poi sarebbe ucciso anch'esso, a causa della lenza conficcata nel cuore; decise perciò, di combattere fino alla fine, giocando nel modo in cui poteva: d'astuzia. Si arrese a Santiago, come a dimostrare che preferiva concedere il suo corpo a chi ne avesse rispetto, piuttosto che ai pescecani

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